mercoledì 15 febbraio 2017

Lunatica



Oh, non giurare sulla luna, l’incostante luna che si trasforma ogni mese nella sua sfera, per paura che anche il tuo amore si dimostri, come la stessa luna, mutevole.
Così Giulietta si rivolge a Romeo che sta giurando il suo amore sulla Luna. Mutevole, cioè incostante, variabile, volubile. Quella stessa Luna che aveva indicato agli uomini come misurare il Tempo, con i suoi veloci passaggi, diviene presto, per quella stessa ragione simbolo di tutto ciò che non dura nel tempo, che mostra una diversa faccia, e quindi non è affidabile.
I latini derivarono dal nome Luna, lunae, l’aggettivo lunaticus,a,um, con il signficato di lunatico, maniaco, ed anche epilettico, e indicavano con questo aggettivo ciò che è effimero, e nominavano così chi vive sulla Luna, ovvero chi non ha particolare senso pratico e lunaticus era pure chi non aveva una buona vista, chi soffriva di particolari malattie che ne annebbiavano la vista.
Non erano sfuggite né la variabile di posizione nel cielo, né le variazioni che via via si presentavano sulla faccia della Luna, agli attenti osservatori che seguivano quei movimenti come forma di misurazione del tempo, e che, osservando anche la ripetitività dei cicli femminili, pressoché della medesima durata di un ciclo lunare completo, non tardarono a trasferire sulle donne gli aggettivi che avevano utilizzato per la luna, e così il termine lunatico finì per indicare anche il variare degli umori femminili, ma soprattutto le donne divennero inaffidabili.

Potere della Luna!

Per sapere qualcosa di più sulle variazioni della faccia lunare ci volle Galileo Galilei, il quale nel 1610 scrisse nel Sidereus Nuncius: “Invero non solo i confini delle tenebre e della luce sulla Luna appaiono diseguali e sinuosi, ma, il che suscita ancora maggior meraviglia, appaiono molte cuspidi lucenti entro la parte oscura della Luna, assolutamente indipendenti dalla parte illuminata e distanti da essa non certo di un piccolo intervallo; queste, a poco a poco, passato un po’ di tempo, aumentano in grandezza e in splendore, e invero dopo due o tre ore si congiungono a tutta la restante parte luminosa che ormai si è ampliata”. 
La scienza ha compiuto un lungo percorso e conosciamo molto meglio come funzioni la Luna con le sue rotazioni e con le sue rivoluzioni, ma la mentalità popolare muta lentamente, così la Luna è ancora mutevole, laddove l’aggettivo non è usato in modo positivo, è ancora incostante, ed è, come nessun altro astro, lunatica; sarà per questo che i giudizi sulle donne non sono poi così tanto mutati?

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